Big Data, Cognitive Computing, Internet of Things, Manutenzione predittiva, Open Innovation, Robotica, Smart Factory, tecnologie Cloud, Analisi Predittiva, Intelligenza Artificiale per i processi decisionali, Smart Working, Agumented Reality, Cyber Security, sono tutti elementi chiave che caratterizzano il nuovo assetto dell’Industria 4.0.
L’interconnessione del mondo reale e industriale con il mondo virtuale tramite Cyber-Phisical System (CPS), consente un’interazione che possa autoregolare i processi produttivi.
La quarta rivoluzione industriale e’ iniziata cambiando radicalmente il concetto di ottimizzazione; le potenzialita’ sono immense e riconosciute a tutti i livelli anche se, come in tutti i grandi stravolgimenti, l’innovazione spaventa perche’ mette in discussione ruoli e competenze.
Il vantaggio competitivo ed economico dato dalla possibilita’ per le aziende di utilizzare gli strumenti digitali di lavoro, consente di implementare sistemi per rendere piu’ efficienti non solo i processi industriali di ingegnerizzazione, produzione, supply chain, commercializzazione e cicli di vita, manutenzione ordinaria e straordinaria.
La flessibilita’, l’automazione, l’utilizzo di tecnologie abilitanti, consente di supportare i processi decisionali attraverso analisi dei dati e modelli predittivi, le performance aziendali potranno essere monitorate e anche l’attivita’ di audit potra’ verificare l’andamento dell’attivita’ lavorativa al fine di intervenire prontamente dove viene identificata un’inefficienza.
L’intero metodo di gestione iterativo in quattro fasi (PDCA) utilizzato per il controllo e il miglioramento continuo dei processi e dei prodotti, potra’ essere integrato verticalmente e orizzontalmente attraverso questi strumenti.
E quale sara’ il ruolo dell’uomo in questo nuovo concetto di work life management?
Be calm, la storia ci insegna che la digitalizzazione non preclude l’esclusione dell’uomo dal mondo del lavoro.
Il lavoro, in quanto forza, presenta le medesime caratteristiche del principio di conservazione dell’energia, il principio della fisica secondo cui il lavoro non puo’ essere ne’ creato ne’ distrutto, solo trasformato.
Risulta utile il concetto di uomo flessibile, espresso nel capolavoro di Richard Sennett, dove l’uomo contemporaneo e del futuro e’ dominato dalla capacita’ adattativa. Propensione per mobilita’e innovation, intelligenza smart, capacita’ di vision, digital mindeset, flessibilita’cognitiva, capacita’ di gestione e coordinamento, orientamento al risk e change management, creativita’.
Sono questi gli elementi di resilienza, i top skills che i lavoratori, a tutti i livelli aziendali, devono possedere per adattarsi al cambiamento.
Per le funzioni di coordinamento, il “dogmatismo aziendale” sara’ condizione di obsolescenza inevitabile; curiosita’, sperimentazione, investimenti in tecnologia e sviluppo vincolo necessario.
L’innovazione 4.0 e’ la combinazione di diverse tecnologie per realizzare un sistema integrato, connesso in cui macchine, persone e sistemi informativi collaborano fra loro per realizzare prodotti, servizi e ambienti di lavoro piu’ “intelligenti”.
Autore
Valerio Gambino